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lunedì 11 aprile 2016
Il gelataio italiano che salvò ebrei a Budapest
Tirelli Giusto tra le Nazioni. Sopravvissuti cercano discendenti
L'insegna di una gelateria italiana nella Budapest dell'autunno del
1944, sconvolta dalla furia antisemita delle 'Croci Frecciate' e dei
loro padroni nazisti, rappresentò una speranza di vita per gli ebrei in
fuga dalla Shoah. Nel suo retrobottega furono molti quelli che si
nascosero e si salvarono grazie alla determinazione e al coraggio del
proprietario, un italiano di Campagnola Emilia che nel 2008 è stato
nominato da Yad Vashem Giusto tra le Nazioni: il suo nome era Francesco
Tirelli. Come Giorgio Perlasca, il gelataio di Budapest ha riscattato
dal fango l'onore nazionale
Ancora oggi, i sopravvissuti a quell'orrore, tra questi Chaim Meyer di
Gerusalemme, ne stanno cercando i discendenti per poterli ringraziare.
Allo stesso modo di Yad Vashem, che vuole rendere un omaggio pubblico ad
un uomo straordinario la cui travagliata storia, nel dopo Shoah,
ricorda un po' quella di Oskar Schindler. Proprio Meyer, a questo scopo,
si è rivolto all'avvocato Beniamino Lazar, del Comites Italia di
Israele, per chiedere all'ambasciata italiana di Tel Aviv di
rintracciare i discendenti di Francesco Tirelli e di permettere così un
atto che da tempo invocano.
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