martedì 14 febbraio 2012

Vivrò


 
 
 
 
 
 
Tu eri quell’età che non ho mai avuto,
una stagione che non ho mai vissuto,
un sorso d’acqua senza una fontana,
una luce senza una candela.

Che me ne faccio di sorrisi e gioie,
di fiori profumati, cieli azzurri, verdi prati
che ti sei portati via?
Mi basta che la pioggia non mi bagni,
il sole non mi bruci, il freddo non mi geli.
Le tue mani sono quel soffitto.
o sei quel ciocco che arde nel camino
o quella lanterna appesa all’abbaino.
E dico quiete il mio silenzio mesto
e pace la mia solitudine romita,
acque amare che batte ma non fende
il remo inutile di pensieri alla deriva.

E consumerò l’audacia di frutti nuovi
raccolti quasi acerbi ancora,
la voluttà di un desinar bollente,
la lussuria di un buon bicchier di vino.
Una sigaretta da baciare lentamente.
Il dormiveglia sereno di preghiera.
Ed è già notte.

 
di Enzo Tobia

Nessun commento:

I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...