venerdì 31 dicembre 2010

La terra santa

Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.
Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso le messe,              
le messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.
Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E, dopo, quando amavamo,
ci facevano gli elettrochoc
perchè, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica. 


Alda Merini

martedì 28 dicembre 2010

Le parole

Le parole feriscono
non son solo aria
Le parole non scompaiono
non volano via
non le vedi, le senti.
Le parole arrivano
sono frecce e uccidono
e tornano a sera
a costruire muri su muri.
Le parole rincuorano
se sono sincere
e accendono micce
e speranze
Le parole ritornano
nel bene, nel male.
A volte
è meglio tacere.

Emma Bricola

sabato 25 dicembre 2010

Ferma la notte

....fermala questa notte

fermala con il tuo respiro sospeso...

con un fiato caldo ,

con un dolce tormento....

fermala questa notte

nel tuo cuore gonfio

nei tuoi occhi lucidi

nei tuoi pensieri vivaci....

fermala nel tuo sentire

che il tempo passa

e non deve svanire......


venerdì 24 dicembre 2010

La speranza...

La speranza è un essere piumato
che si posa sull'anima
canta melodie senza parole
e non finisce mai.
La brezza ne diffonde l'armonia
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l'uccellino
che ha consolato tanti.
L'ho ascoltato nella terra più fredda
e sui più strani mari.
Eppure neanche nella necessità
ha chiesto mai una briciola, a me.


Emily Dickinson

lunedì 20 dicembre 2010

Vecchio

Vecchio
ti siedi da solo
hai sguardi ancor limpidi
negli occhi nascosti

Stai lì
il caffè ormai freddo
la mano tremante
sul mazzo di carte

Aspetti qualcosa
qualcuno ti guarda
nessuno ti vede
un saluto distratto
a un vecchio un po' strano

Mendicante d'affetto
rimani in disparte

Sei triste.

Un tempo scherzavi
parlavi
suonavi.

E ora che pensi ai ricordi
hai paura.

La morte?
L'hai vista già a volte
nella tempesta di neve
vestita da fame
da freddo
da guerra.

Ma tu l'hai imbrogliata
hai scelto la vita
tu non ti sei arreso
coi piedi gelati
e lo stomaco vuoto.

E lei ti rincorre
da sempre.

La vedi
la temi
le sfuggi ogni giorno.

Le gambe son stanche
e ti aiuta il bastone.

Arrivi
ti adagi pian piano
nel solito bar.
 

domenica 19 dicembre 2010

Morirei...

Morirei - per sapere -
È una sapienza da nulla -
Gli Strilloni salutano la Porta -
I Carretti - sobbalzano nei pressi -
Lo spavaldo volto del Mattino - occhieggia alla finestra -
Se solo fosse il mio - il Privilegio della piùù piccola Mosca -
Le Case premono la Casa
Con le loro Spalle di Mattoni -
Il Carbone - da un Traballante Carro - quanto - strepita - vicino -
Alla stessa Piazza - Che i Suoi passi attraversano -
Forse, in questo istante -
Mentre Io - sogno - Qui -

I could die - to know -
'Tis a trifling knowledge -
News-Boys salute the Door -
Carts - joggle by -
Morning's bold face - stares in the window -
Were but mine - the Charter of the least Fly -
Houses hunch the House
With their Brick Shoulders -
Coals - from a Rolling Load - rattle - how - near -
To the very Square - His foot is passing -
Possibly, this moment -
While I - dream - Here -

Emily Dickinson

Io sono qui, a sognare di lui, che vive la sua vita. Darei la mia per vedere ciòò che fa, per sapere anche i fatti piùù minuti, quotidiani, della sua vita. Immagino gli strilloni che lo salutano alla porta, i carretti che sobbalzano nei pressi, il mattino che puòò guardare dentro le sue finestre. Quanto mi piacerebbe avere il privilegio che ha una mosca, piccola, insignificante, quasi invisibile, che puòò entrare a piacimento dove è lui.
Penso alle case vicine, con le loro spalle di mattoni che possono poggiarsi sulla sua. Ai rumori di un traballante carico di carbone che passa làà, in quella piazza dove magari in questo momento sta passando lui, mentre io sono qui, a sognare.
Dai versi emergono con forza suoni e immagini: sembra di vedere, di sentire, la vita quotidiana che si svolge nei pressi di una casa sognata, perchéé dimora dell'amato. Una vita quotidiana inconsapevole di svolgersi in un luogo che invece èè proibito a chi avrebbe tanta voglia di frequentarlo. E sembra di vedere il volto di colei che sogna, invidiosa di qualsiasi cosa sia vicina a lui: gli strilloni, i carretti, il mattino, una mosca, le case vicine, un carico di carbone, la piazza che accoglie i suoi passi.


Traduzione di Giuseppe Ierolli

giovedì 16 dicembre 2010

Credo nel futuro

Credo nell’oggi e nel domani…
nella giusta via..
e negli sbagli che farò.
Credo nell’amore
nella luce dei suoi occhi
nelle tenere carezze
nella passione dentro al cuore.
Credo che il tempo sbriciola
solo ciò che non vale.
Lucido la mia spada
perché credo nel futuro.
Chiudo i pugni e stringo i denti
perché so…
che ci sarà da lottare
contro chi…
per non farmi volare alta
vorrebbe bruciare le mie ali…

*14/12/2010*

lunedì 13 dicembre 2010

Non baderei...

Non baderei - a Mura -
Fosse l'Universo - Una Rocca -
E lontano sentissi il suo argenteo Richiamo
Dall'altro lato dell'Ostacolo -
Scaverei - finché la mia Galleria
Si spingesse d'improvviso entro la sua -
Poi il mio volto riceverebbe la sua Ricompensa -
Guardarlo negli Occhi -

Ma non è che un Capello -
Un filo sottile - un cavillo -
Una Ragnatela - tessuta col Diamante -
Un Bastione - di Paglia -

Un limite come il Velo
Sul volto della Dama -
Ma ogni Maglia - una Cittadella -
E Draghi - in ogni Piega -

I had not minded - Walls -
Were Universe - one Rock -
And far I heard his silver Call
The other side the Block -
I'd tunnel - till my Groove
Pushed sudden thro' to his -
Then my face take her Recompense -
The looking in his Eyes -

But 'tis a single Hair -
A filament - a law -
A Cobweb - wove in Adamant -
A Battlement - of Straw -

A limit like the Vail
Unto the Lady's face -
But every Mesh - a Citadel -
And Dragons - in the Crease -


Emily Dickinson

martedì 7 dicembre 2010

Povera illusa...

Avevo legato
Il cuore
alle catene della felicità,
chiuse con lucchetto,
ma ora non posso più fingere.

Povera illusa,
giorno dopo giorno
mi sono ubriacata
l’anima di insulti,
parole taglienti, falsità,
facendomi sfuggire
di mano la realtà della vita.

Eppure pensavo
Di essere più forte,
brutti pensieri mi assalgono,
mi volto indietro
a cercare una risposta,
ma non la trovo,
vedo solo nuvole nere
sopra il mio cielo,
sprofondo
nelle lacrime
per attutire il dolore,
per non voler capire,
per non voler credere
che tante persone
false e ipocriti
si sono presi gioco di me
ingannando anche se stessi...



Mara Zilio
07/12/2010

domenica 5 dicembre 2010

Il tuo sorriso

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
  
Pablo Neruda

venerdì 3 dicembre 2010

Oggi...

Oggi i miei occhi mi guardano dentro
ascoltano nebbie
raccattano frasi spezzate
buttate lì,
in ordine sparso.

Non sarà la luna
a ridarmi bagliori perduti
non saranno quei vergini fiocchi di neve 
a riaccendere luci nel cielo.

E nevica ancora
ma vedo soltanto che è bianco
e un bianco abbagliante
può fare anche male.

Al freddo si gela anche il cuore.

mercoledì 1 dicembre 2010

I giusti

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere una etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sud giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che intuisce un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.


Jorge Luis Borges

I dieci versi dalle canzoni di Battiato da appuntarsi e non dimenticare

Il cantautore, morto ieri nella sua residenza di Milo, era nato a Jonia il 23 marzo del 1945. Ha spaziato tra una grande quantità di generi,...